Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"

Principianti, è ora di iniziare...

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ilcapitano
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Re: Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"

Messaggio da ilcapitano »

deuterio ha scritto:Sinceramente non capisco questa necessità di etichettare, catalogare, consigliare gli altri su cosa sia meglio o peggio per loro.
Sei maggiorenne? Capace di intendere e di volere? Non rechi danno agli altri? Sei in regola con la legislazione vigente e col regolamento specifico della gara?
E allora vedi fare un po' quel che ti pare, ciò che ti fa star bene con te stesso e con gli altri. La pernacchia invece la faccio a chi mi dice cosa devo o non devo fare.
E se proprio si vuol fare dell'accademia, magari mettiamo il tag [DE LANA CAPRINA] nel topic, così evitiamo pure di infervorarci per niente...
My two cents, anzi, one.
:beer:

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RAEL70
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Re: Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"

Messaggio da RAEL70 »

clark ha scritto: Io questo non l'ho mai detto.
La gara serve per capire a che livello sei rispetto agli altri ed a capire dove puoi migliorare.

Se non ti confronti con nessuno, avrai un idea distorta di quello che stai facendo.
Perdonami Clark ma non ti seguo.

Uno passa mesi ad allenarsi, a prendere tempi e andature su varie distanze e mi dici che non hai idea a quale livello ti trovi se non effettui una gara confrontandoti con gli altri?

E i tempi che fai che fine fanno?

Se io non riesco a tenere i 6/Km ho bisogno di una gara per confermarmi questa certezza?

Oppure la verità sta nel fatto che in gara molti runner trovano quelle motivazioni (adrenalina, competizione, etc.) che permettono di fare il salto di qualità che negli allenamenti normali sono assenti? :perfido:
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morellozzo
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Re: Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"

Messaggio da morellozzo »

La seconda ;)
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aroldo74
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Re: Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"

Messaggio da aroldo74 »

Ehi! Il mio discorso fascistoide era solo una provocazione. É chiaro che ognuno fa come vuole.

Ho corso solo una maratona dopo 3 anni di corsa e sottoritmo. L'ho finita bene e questo mi é bastato.
Non é gara per me. Dopo il cambio il ristoro ed il pasta party, continuavo a vedere gente che tagliava il traguardo e che si buttava in ginocchio felice a baciare per terra.
Ho visto anche però batterie di 3000m di amatori in pista di gente che sputava sangue per fare 15' ed ho provato grande ammirazione per loro. :thumleft:

Detto questo Running Man diceva che bisogna in un ottica di benessere e salute cercare di andare per gradi e cercare di non fare il passo più lungo della gamba e questo per me é più che condivisibile. Poi ognuno si regola da se coi suoi limiti e la sua coscienza.
Se non sa regolarsi si troverà ad avere a che fare colle eventuali conseguenze del caso.
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zeromaratone
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Re: Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"

Messaggio da zeromaratone »

The Running Man ha scritto:
Ecco, trovo che la cultura del finisher sia sbagliata e pericolosa. Se una persona di 40 anni, sana e in forma, corre una mezza maratona in >2 ore, o una maratona in >4 ore, secondo me non dovrebbe proprio correrla, al di là di non aver evidentemente affrontato l'allenamento in modo corretto fa un danno inutile al suo fisico.

Mio consiglio per chi vuole iniziare a "mettersi dei pettorali"? Fate meno ma bene. Iniziate a preparare delle 10km, prendete confidenza con la distanza, quando riuscite ad affrontarla in modo dignitoso cominciate a preparare le mezze. E così via. Se vi piantate a 6' al km, e correte sempre alla stessa velocità, la stessa distanza, non andrete mai da nessuna parte e - ripeto - oltre un certo chilometraggio il danno al fisico è più del beneficio se il carico allenante è inidoneo.
!
The running Man (che prima o poi chiarirà il suo discorso) ha scritto questo.
Rileggendolo, mi sembra proprio un ragionamento elitario. Mentre @Rael ( :salut: ) parla principalmente di se stesso, questo discorso mi sembra lo stesso che mi sono sentito dire io sempre (amichevolmente eh) da un amatore che però era indottrinato dalla sua società.
Il discorso era: "a me non avrebbero mai permesso di correre la maratona dopo 1 anno di running. Perchè c'è il rischio di bruciarsi e di perdersi. Mi avrebbero fatto fare corse su 10k e sulla HM, ma la maratona non prima di 3 anni di società".

Magari il discorso non è questo ma ci assomiglia....

:shock:
Dal 2014:18 maratone, 6 stars finisher; 2018 100km del Passatore, Ironman70:3
I miei libri: Il Passatore da zero https://tinyurl.com/er5tzd3z +il mio blog [url]https://zeromaratone.blogspot.com[/url]
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RAEL70
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Re: Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"

Messaggio da RAEL70 »

@ Zeromaratone: :beer: Si amico mio, io ho approfittato del thread per parlare del fatto che alcuni miei colleghi (nessuno di loro corre) mi spingono affinché partecipi ad una qualsiasi gara.

Dopo aver letto questo thread dal contenuto similare, mi è venuto istintivo associare i due argomenti (simili ma non uguali), tutto qua.

Ad ogni modo io penso che TRM non abbia assunto un comportamento elitario, tutt'altro e, ancora una volta, per non disturbare e/o offendere nessuno prendo ad esempio me stesso: spesso interrompo le mie sessioni quando non c'è la faccio più a correre e non m'importa nulla se avevo preventivato di fare 16 Km e poi ne faccio solo 12. Ritengo illogico, insensato ma, soprattutto, una presa in giro nei confronti di se stessi continuare a fare quei 4 chilometri rimanenti al passo, solo per onorare l'impegno previsto.

Noi corriamo, non andiamo al passo ergo se debbo fermarmi, stoppo la sessione e Amen. Punto.

Ritornando al discorso che faceva TRM e anche Doriano: ha senso fare svariati chilometri di mezza o di maratona al passo?
Per me no, poi volendo, se si va al passo (10:00/Km) allora 42 Km li fai in 420 minuti ossia in 7 ore che non mi sembrano poi così differenti dalle 6 ore e venti o 6 ore e mezza di quel concorrente di cui parlava Doriano.

Si, lui può dire di aver partecipato ad una Maratona ma non di averla corsa, almeno così io la penso da ex agonista.
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zeromaratone
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Re: Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"

Messaggio da zeromaratone »

RAEL70 ha scritto:Ritornando al discorso che faceva TRM e anche Doriano: ha senso fare svariati chilometri di mezza o di maratona al passo?
Per me no, poi volendo, se si va al passo (10:00/Km) allora 42 Km li fai in 420 minuti ossia in 7 ore che non mi sembrano poi così differenti dalle 6 ore e venti o 6 ore e mezza di quel concorrente di cui parlava Doriano.

Si, lui può dire di aver partecipato ad una Maratona ma non di averla corsa, almeno così io la penso da ex agonista.
Ok, questo ci sta... peraltro ci sono anche dei tempi limite di percorrenza... chiaro che al traguardo non aspettano te che te la fai camminando ed è più che giusto !
Diverso il discorso: non puoi partecipare finché non sei pronto (o non sei degno): chi lo stabilisce?
Tu sei troppo duro con te stesso e hai deciso di non fare gare finché non hai raggiunto un tempo che ha definito tu (ok), ma se qualcuno ti dicesse, no, sopra i 4:50/km non accettiamo nessuno perché tu sei una schiappa a correre e in questa gara accettiamo solo gli atleti VERI.
Quando sarai pronto, torna che ti facciamo un esamino... (secondo me da buon siciliano, ti girerebbero assai assai.. ).

:king:
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aroldo74
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Re: Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"

Messaggio da aroldo74 »

Il discorso era: "a me non avrebbero mai permesso di correre la maratona dopo 1 anno di running. Perchè c'è il rischio di bruciarsi e di perdersi. Mi avrebbero fatto fare corse su 10k e sulla HM, ma la maratona non prima di 3 anni di società". :
Non é solo una questione di anni
Sai quanti dalle mie parti che correvano da 10/ anni le gare domenicali da 10 con tempi sotto i 40' si sono dati in maniera scriteriata alle maratone e non corrono più?
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Re: Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"

Messaggio da RAEL70 »

zeromaratone ha scritto: Diverso il discorso: non puoi partecipare finché non sei pronto (o non sei degno): chi lo stabilisce?
Tu sei troppo duro con te stesso e hai deciso di non fare gare finché non hai raggiunto un tempo che ha definito tu (ok), ma se qualcuno ti dicesse, no, sopra i 4:50/km non accettiamo nessuno perché tu sei una schiappa a correre e in questa gara accettiamo solo gli atleti VERI.
Quando sarai pronto, torna che ti facciamo un esamino... (secondo me da buon siciliano, ti girerebbero assai assai.. ).
:king:
Caro amico, tu hai centrato in pieno un argomento anzi l'ARGOMENTO per eccellenza dell'agonismo: i requisiti prestazionali minimi.

Adesso iniziamo davvero a parlare.

Io ho fatto Atletica Leggera (100, lungo e staffetta) e Nuoto (rana, stile libero e staffetta) a livello agonistico. Bene, sia il Nuoto che l'atletica in pista non sono sport ad iscrizione libera e/o ad inviti.

Devi superare eliminatorie comunali per arrivare a partecipare ai Provinciali che, eventualmente, ti danno l'accesso ai Regionali e, alla fine, se sei davvero forte, riesci ad arrivare ai Nazionali (io mi fermai ai Regionali e non andai ai Nazionali per un caso assurdo...ma ormai è inutile pensarci :mrgreen:).

Questo vuol dire che sono sport dove la "scrematura" è parte FONDAMENTALE dell'agonismo, senza se e senza ma. Punto.

Le varie gare su strada sono quisquillie al confronto: hai il certificato di idoneità agonistica e partecipi. Punto.

Vuoi mettere la differenza? :wink:

Se fai i 10 Km in 40 minuti o li fai in 70 non cambia nulla, entrambi possono partecipare: l'Atletica non funziona così (e nemmeno il Nuoto).

Io ho la forma mentis dell'Atletica dove non ti tesserano neanche se non dimostri di valere determinati tempi (idoneità agonistica o meno che tu possa avere). Punto.

In atletica non esiste che, per esempio nei 100 mt, in una categoria dove i 12 secondi sono il riferimento, mi arrivi alle eliminatorie uno che fa 15 secondi: non si è mai visto (aldilà di possibili infortuni) e mai si vedrà.

Nel lungo il riferimento, ai miei tempi, erano i 5 mt e se non riuscivi a saltare almeno 4 mt non ti prendeva nessuno.

Ecco perché parlo di "dignità prestazionale": se io so che in una gara agonistica su strada di 10 Km praticamente tutti gli iscritti riescono a stare entro l'ora ma che senso ha partecipare se il mio PB è superiore ai 70 minuti?

Parto sapendo che arriverò ultimo distaccato di svariati minuti e all'arrivo ho la conferma di quello che era ampiamente prevedibile: a cosa è servito gareggiare in solitaria (praticamente un allenamento come tanti)?

Nessuno mi vieta di partecipare ma io, da ex atleta, ho una dignità SPORTIVA (che non debbo dimostrare a nessuno) che non mi permette di andare allo sbaraglio.

Prima dovrò riuscire a tenere i 6/Km (see...e quando??? :mrgreen: ) che ritengo il requisito minimo necessario per affrontare, con dignità sportiva, un evento agonistico e poi ad iscriversi non ci vuole nulla (ho già l'idoneità agonistica :wink: che, tra parentesi, ritengo una delle più enormi minchiate del mondo sportivo).

Per molti questa assenza di "scrematura" è sinonimo di "democrazia sportiva", per me è un altra cosa :-# :-# :-# .

T'invito a leggere il mio post sulla mia prima "mezza" (il link è presente in firma) per farti capire cosa vuol dire provare determinate emozioni e soddisfazioni anche senza avere un inutile pettorale appiccicato al petto.
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Re: Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"

Messaggio da deuterio »

Senza stare a farti notare tutte le contraddizioni in cui cadi, mi preme esternare il fatto che, almeno per ciò che mi riguarda, in una qualsiasi gara il primo e l'ultimo classificato hanno la stessa dignità sportiva. Anzi, ho paura che l'ultimo ne abbia anche di più!
"Quando la sorte ti è contraria e mancato ti è il successo, smetti di far castelli in aria e va a piangere sul..."

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