zeromaratone ha scritto:
Diverso il discorso: non puoi partecipare finché non sei pronto (o non sei degno): chi lo stabilisce?
Tu sei troppo duro con te stesso e hai deciso di non fare gare finché non hai raggiunto un tempo che ha definito tu (ok), ma se qualcuno ti dicesse, no, sopra i 4:50/km non accettiamo nessuno perché tu sei una schiappa a correre e in questa gara accettiamo solo gli atleti VERI.
Quando sarai pronto, torna che ti facciamo un esamino... (secondo me da buon siciliano, ti girerebbero assai assai.. ).

Caro amico, tu hai centrato in pieno un argomento anzi l'ARGOMENTO per eccellenza dell'agonismo: i requisiti prestazionali minimi.
Adesso iniziamo davvero a parlare.
Io ho fatto Atletica Leggera (100, lungo e staffetta) e Nuoto (rana, stile libero e staffetta) a livello agonistico. Bene, sia il Nuoto che l'atletica in pista non sono sport ad iscrizione libera e/o ad inviti.
Devi superare eliminatorie comunali per arrivare a partecipare ai Provinciali che, eventualmente, ti danno l'accesso ai Regionali e, alla fine, se sei davvero forte, riesci ad arrivare ai Nazionali (io mi fermai ai Regionali e non andai ai Nazionali per un caso assurdo...ma ormai è inutile pensarci

).
Questo vuol dire che sono sport dove la "scrematura" è parte FONDAMENTALE dell'agonismo, senza se e senza ma. Punto.
Le varie gare su strada sono quisquillie al confronto: hai il certificato di idoneità agonistica e partecipi. Punto.
Vuoi mettere la differenza?
Se fai i 10 Km in 40 minuti o li fai in 70 non cambia nulla, entrambi possono partecipare: l'Atletica non funziona così (e nemmeno il Nuoto).
Io ho la forma mentis dell'Atletica dove non ti tesserano neanche se non dimostri di valere determinati tempi (idoneità agonistica o meno che tu possa avere). Punto.
In atletica non esiste che, per esempio nei 100 mt, in una categoria dove i 12 secondi sono il riferimento, mi arrivi alle eliminatorie uno che fa 15 secondi: non si è mai visto (aldilà di possibili infortuni) e mai si vedrà.
Nel lungo il riferimento, ai miei tempi, erano i 5 mt e se non riuscivi a saltare almeno 4 mt non ti prendeva nessuno.
Ecco perché parlo di "dignità prestazionale": se io so che in una gara agonistica su strada di 10 Km praticamente tutti gli iscritti riescono a stare entro l'ora ma che senso ha partecipare se il mio PB è superiore ai 70 minuti?
Parto sapendo che arriverò ultimo distaccato di svariati minuti e all'arrivo ho la conferma di quello che era ampiamente prevedibile: a cosa è servito gareggiare in solitaria (praticamente un allenamento come tanti)?
Nessuno mi vieta di partecipare ma io, da ex atleta, ho una dignità SPORTIVA (che non debbo dimostrare a nessuno) che non mi permette di andare allo sbaraglio.
Prima dovrò riuscire a tenere i 6/Km (see...e quando???

) che ritengo il requisito minimo necessario per affrontare, con dignità sportiva, un evento agonistico e poi ad iscriversi non ci vuole nulla (ho già l'idoneità agonistica

che, tra parentesi, ritengo una delle più enormi minchiate del mondo sportivo).
Per molti questa assenza di "scrematura" è sinonimo di "democrazia sportiva", per me è un altra cosa

.
T'invito a leggere il mio post sulla mia prima "mezza" (il link è presente in firma) per farti capire cosa vuol dire provare determinate emozioni e soddisfazioni anche senza avere un inutile pettorale appiccicato al petto.