Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"
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Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"
Ciao a tutti,
vorrei condividere qui un mio pensiero nel tentativo di salvare fisico e morale specialmente per quanti hanno da poco iniziato a esplorare il magico mondo della corsa.
Io ho iniziato alla non tenerissima età di 35 anni, 2-3 uscite alla settimana per massimo una decina di km alla volta, ritmi blandi. Oggi, dopo 4 anni di allenamenti sempre più seri, sono arrivato a correre le mezze in 1.25h, le maratone (una all'anno) in poco più di 3h. Risultati sicuramente modesti, ma dignitosi.
Ma non mi sarebbe mai venuto in mente 4 anni fa di correre una maratona dopo 6 mesi di allenamento! E ancora oggi non la correrei sapendo di potermi permettere massimo 30-40km alla settimana, tanto meno ne correrei 5-6-10 l'anno.
Ecco, trovo che la cultura del finisher sia sbagliata e pericolosa. Se una persona di 40 anni, sana e in forma, corre una mezza maratona in >2 ore, o una maratona in >4 ore, secondo me non dovrebbe proprio correrla, al di là di non aver evidentemente affrontato l'allenamento in modo corretto fa un danno inutile al suo fisico.
Mio consiglio per chi vuole iniziare a "mettersi dei pettorali"? Fate meno ma bene. Iniziate a preparare delle 10km, prendete confidenza con la distanza, quando riuscite ad affrontarla in modo dignitoso cominciate a preparare le mezze. E così via. Se vi piantate a 6' al km, e correte sempre alla stessa velocità, la stessa distanza, non andrete mai da nessuna parte e - ripeto - oltre un certo chilometraggio il danno al fisico è più del beneficio se il carico allenante è inidoneo.
Discorso diverso per chi ha un'età più matura o problemi fisici purtroppo non transitori, massimo rispetto.
Ho visto troppi stancarsi troppo presto distrutti dopo 5 ore di maratona, non abbiate fretta e divertitevi!!
vorrei condividere qui un mio pensiero nel tentativo di salvare fisico e morale specialmente per quanti hanno da poco iniziato a esplorare il magico mondo della corsa.
Io ho iniziato alla non tenerissima età di 35 anni, 2-3 uscite alla settimana per massimo una decina di km alla volta, ritmi blandi. Oggi, dopo 4 anni di allenamenti sempre più seri, sono arrivato a correre le mezze in 1.25h, le maratone (una all'anno) in poco più di 3h. Risultati sicuramente modesti, ma dignitosi.
Ma non mi sarebbe mai venuto in mente 4 anni fa di correre una maratona dopo 6 mesi di allenamento! E ancora oggi non la correrei sapendo di potermi permettere massimo 30-40km alla settimana, tanto meno ne correrei 5-6-10 l'anno.
Ecco, trovo che la cultura del finisher sia sbagliata e pericolosa. Se una persona di 40 anni, sana e in forma, corre una mezza maratona in >2 ore, o una maratona in >4 ore, secondo me non dovrebbe proprio correrla, al di là di non aver evidentemente affrontato l'allenamento in modo corretto fa un danno inutile al suo fisico.
Mio consiglio per chi vuole iniziare a "mettersi dei pettorali"? Fate meno ma bene. Iniziate a preparare delle 10km, prendete confidenza con la distanza, quando riuscite ad affrontarla in modo dignitoso cominciate a preparare le mezze. E così via. Se vi piantate a 6' al km, e correte sempre alla stessa velocità, la stessa distanza, non andrete mai da nessuna parte e - ripeto - oltre un certo chilometraggio il danno al fisico è più del beneficio se il carico allenante è inidoneo.
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Ho visto troppi stancarsi troppo presto distrutti dopo 5 ore di maratona, non abbiate fretta e divertitevi!!
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Re: Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"
Io sono perfettamente d'accordo, e per questo a 45 anni dopo quasi un anno dal mio inizio non mi sogno nemmeno di partecipare ad una gara almeno per un altro anno.Poi si vedrà.
"la sofferenza produce tenacia, e la tenacia carattere, e il carattere speranza" Romani 5:4
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Re: Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"
Thread molto interessante che è molto meno banale di quello che si può intuire.
Mi sento d'intervenire proprio perché, qualche giorno fa, ho avuto un dialogo con un collega inerente lo stesso argomento.
Personalmente non ho alcuna velleità agonistica, sia per disinteresse personale, sia per inadeguata condizione fisica
eppure anch'io sostengo l'idea che partecipare alle gare solo per puro "spirito olimpico" non sia una cosa saggia.
Se si tratta di eventi non competitivi allora ci si può buttare allo sbaraglio divertendosi e prendendo tutto quello che di buono può offrirti quella particolare giornata: la corsa, la conoscenza di altri appassionati, il percorso, il mettersi alla prova, etc.
Se invece parliamo di eventi competitivi allora, a mio parere, non avere le basi e partecipare ugualmente la reputo una prova fine a se stessa.
Il mio collega infatti mi vuole spingere a partecipare a qualche gara ma io respingo fermamente l'idea perché, personalmente, ritengo inutile correre per arrivare ultimi staccati di parecchi minuti dal penultimo: cosa ne otterrei?
Per fare un piccolo esempio, prendendo il mio caso (uno tra i tanti), che senso ha partecipare ad un gara (10, 12, 15 o 21 km non cambierebbe nulla) quando sono ancora ben lontano dall'uccidere il moribondo?
Partecipare solo per poter dire di aver superato in classifica i settantenni (o più anziani)???
Insomma non posso che concordare con The Running Man: se non si riesce a tenere i fatidici 06:00/Km con sufficiente disinvoltura non ha alcun senso applicare lo "spirito olimpico".
Mi sento d'intervenire proprio perché, qualche giorno fa, ho avuto un dialogo con un collega inerente lo stesso argomento.
Personalmente non ho alcuna velleità agonistica, sia per disinteresse personale, sia per inadeguata condizione fisica

Se si tratta di eventi non competitivi allora ci si può buttare allo sbaraglio divertendosi e prendendo tutto quello che di buono può offrirti quella particolare giornata: la corsa, la conoscenza di altri appassionati, il percorso, il mettersi alla prova, etc.
Se invece parliamo di eventi competitivi allora, a mio parere, non avere le basi e partecipare ugualmente la reputo una prova fine a se stessa.
Il mio collega infatti mi vuole spingere a partecipare a qualche gara ma io respingo fermamente l'idea perché, personalmente, ritengo inutile correre per arrivare ultimi staccati di parecchi minuti dal penultimo: cosa ne otterrei?
Per fare un piccolo esempio, prendendo il mio caso (uno tra i tanti), che senso ha partecipare ad un gara (10, 12, 15 o 21 km non cambierebbe nulla) quando sono ancora ben lontano dall'uccidere il moribondo?
Partecipare solo per poter dire di aver superato in classifica i settantenni (o più anziani)???
Insomma non posso che concordare con The Running Man: se non si riesce a tenere i fatidici 06:00/Km con sufficiente disinvoltura non ha alcun senso applicare lo "spirito olimpico".
Gli ideali sono come la stella polare: sono irraggiungibili ma indicano la retta via. la mia nuova assicurazione il mio diario la mia prima mezza la mia seconda mezza. Polar M400 + Polar H7
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Re: Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"
però 6 al km in una mezza fa 2.06 e spiccioli (o 4.12 sulla maratona).
se andate e vedere gli arrivi di una maratona partecipata trovate che un terzo dei partecipanti oltre le 4 ore (dico a caso, non ho controllato...)....li mandiamo a casa tutti?
e dove mettiamo il limite? 4 ore non va bene e 3.56 sì? e come si migliora se non si debutta a 4 ore o giù di lì? io ho debuttato in 2.02 in mezza e poi ho migliorato, nel corso di una ventina di gare, fino al pb attuale...se non potevo gareggiare, chi mi dava queste sensazioni?
e se invece chi corre in 1.25 stesse stressando il proprio fisico molto di più di chi si fa la sua gara in 2 ore? e infine: con lo stesso metro di chi ha aperto questo 3d, chi corre in 1.15, è autorizzato a considerare chi corre in 1.25 un lentone che non dovrebbe cimentarsi?
quando uno mette degli steccati, come vedete, diventa difficilissimo districarsi: secondo me il piacere di gareggiare, in una competetiva, c'è anche se uno la chiude in 2.20, se quello è il massimo che in quel momento riesce ad ottenere; il tutto ovviamente avendo cura di controllarsi, di non strafare e fare il passo della misura giusta, perchè 21 km non sono una passeggiata, e men che meno lo sono 42.

se andate e vedere gli arrivi di una maratona partecipata trovate che un terzo dei partecipanti oltre le 4 ore (dico a caso, non ho controllato...)....li mandiamo a casa tutti?
e dove mettiamo il limite? 4 ore non va bene e 3.56 sì? e come si migliora se non si debutta a 4 ore o giù di lì? io ho debuttato in 2.02 in mezza e poi ho migliorato, nel corso di una ventina di gare, fino al pb attuale...se non potevo gareggiare, chi mi dava queste sensazioni?
e se invece chi corre in 1.25 stesse stressando il proprio fisico molto di più di chi si fa la sua gara in 2 ore? e infine: con lo stesso metro di chi ha aperto questo 3d, chi corre in 1.15, è autorizzato a considerare chi corre in 1.25 un lentone che non dovrebbe cimentarsi?
quando uno mette degli steccati, come vedete, diventa difficilissimo districarsi: secondo me il piacere di gareggiare, in una competetiva, c'è anche se uno la chiude in 2.20, se quello è il massimo che in quel momento riesce ad ottenere; il tutto ovviamente avendo cura di controllarsi, di non strafare e fare il passo della misura giusta, perchè 21 km non sono una passeggiata, e men che meno lo sono 42.

PB:
10k: 43.03 (Alpin Cup 2015)
21k: 1.33.22 (Novara 2016)
42k: 3.34.48 (Pisa Marathon 2016)
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Re: Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"
Non vi seguo bene... nel senso che (forse) la conclusione dei vostro messaggio è la stessa, ma siete su due piani differenti.
@therunningman ha dei tempi di rispetto, fa la HM in 1:25, @Rael70 (ciao!
) non supera i 60 min sulla 10k...
La conclusione di entrambi è : non fate gare finché non siete pronti, perché altrimenti "non ha senso" solo partecipare.
Sono parzialmente d'accordo. E' giusto non andare allo sbaraglio e iscriversi ad una gara tanto per fare gruppo o per collezionare medaglie (c'è un altro 3D sulla maratona a proposito), ma la gara è un aspetto importante nello sport, anche se arrivi tra gli ultimi.
Innanzitutto serve a valutare le tue effettive capacità. Se non lo fai in gara e ti confronti con altri, con chi lo fai?
Secondo: serve a migliorarsi per competizione. Ti accorgi che c'è gente anche più anziana di te che corre più veloce. Altro pianeta? Sono umani anche loro.
Concludo che per ogni cosa, c'è bisogno di giudizio, e in medio stat virtus.
Gli aspetti maniacali sono da bandire e possono essere deleteri per il fisico, ma secondo me non c'è nulla di male a competere,anche se sei lento, perché trovare uno più lento di te (o più veloce) può servirti d'esempio
@therunningman ha dei tempi di rispetto, fa la HM in 1:25, @Rael70 (ciao!

La conclusione di entrambi è : non fate gare finché non siete pronti, perché altrimenti "non ha senso" solo partecipare.
Sono parzialmente d'accordo. E' giusto non andare allo sbaraglio e iscriversi ad una gara tanto per fare gruppo o per collezionare medaglie (c'è un altro 3D sulla maratona a proposito), ma la gara è un aspetto importante nello sport, anche se arrivi tra gli ultimi.
Innanzitutto serve a valutare le tue effettive capacità. Se non lo fai in gara e ti confronti con altri, con chi lo fai?
Secondo: serve a migliorarsi per competizione. Ti accorgi che c'è gente anche più anziana di te che corre più veloce. Altro pianeta? Sono umani anche loro.
Concludo che per ogni cosa, c'è bisogno di giudizio, e in medio stat virtus.
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Dal 2014:18 maratone, 6 stars finisher; 2018 100km del Passatore, Ironman70:3
I miei libri: Il Passatore da zero https://tinyurl.com/er5tzd3z +il mio blog [url]https://zeromaratone.blogspot.com[/url]
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Re: Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"
Doriano abbiamo risposto insieme.Doriano ha scritto: secondo me il piacere di gareggiare, in una competetiva, c'è anche se uno la chiude in 2.20, se quello è il massimo che in quel momento riesce ad ottenere; il tutto ovviamente avendo cura di controllarsi, di non strafare e fare il passo della misura giusta, perchè 21 km non sono una passeggiata, e men che meno lo sono 42.


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Re: Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"


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Re: Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"
Tra l'altro, Doriano, per parlare di competizione... a me piacerebbe prenderti (come tempo ehhDoriano ha scritto:![]()


in HM.
Ma è una pia illusione!
](./images/smilies/eusa_wall.gif)


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Re: Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"
se ce l'ho fatta io...ce la possono fare tutti!
è anche per questo che discorsi "elitari" sono contrari a mio parere allo spirito di questo sport, almeno per come la vedo io.
chi gareggia in 1.20 secondo me non è a meno di chi riesce a scendere da 2h a 1.45 (ad esempio): la corsa è soprattutto una sfida con se stessi, un ritrovare una relazione col proprio corpo e cercare di migliorarsi...

è anche per questo che discorsi "elitari" sono contrari a mio parere allo spirito di questo sport, almeno per come la vedo io.
chi gareggia in 1.20 secondo me non è a meno di chi riesce a scendere da 2h a 1.45 (ad esempio): la corsa è soprattutto una sfida con se stessi, un ritrovare una relazione col proprio corpo e cercare di migliorarsi...

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Re: Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"
Running Man ATTENTO!
Questo é un campo minato. In un forum di tapascioni il buon senso viene lasciato da parte per le nostre velleità agonistiche....
Rischi di brutto. Sapranno chi sei ti verranno a cercare a casa....
Detto questo, parto con l'ennesima provocazione!
Si potrebbe chiedere a Renzi di emanare un decreto in cui si istituisca un patentino per maratoneti.
Si potrebbe proibire la partecipazione alle maratone agli atleti che non annoverino nell'anno precedente almeno due mezze maratone sotto l'ora e trenta.
In tal modo si eviterebbe la pena agli addetti di stare 5 ore in posizione (magari sotto l'acqua) e si eviterebbe anche ad orde di aspiranti maratoneti di sfracellarsi ginocchia e schiena con danni andrebbero poi a pesare sul SSN.
Pensate al risparmio per lo stato!
Ma la vedo dura, sia perché il personale del P.d.C dei ministri é ben sopra le 4 ore
, per non parlare della madia con oltre 2 ore in mezza... (ed un politico non farebbe mai una legge che va contro i suoi interessi personali) sia perché il PIL si abbasserebbe con minori consumi, per iscrizioni, alberghi, scarpe, gel, pasticche di Bentelan®, visite ortopediche e/o cardiologiche post gara ecc....
Per cui la soluzione alla fine é:
Ognuno faccia quel che gli pare! Se ci sbatte il muso se ne renderà conto.
Ognuno é artefice del proprio destino (forse).
Questo é un campo minato. In un forum di tapascioni il buon senso viene lasciato da parte per le nostre velleità agonistiche....
Rischi di brutto. Sapranno chi sei ti verranno a cercare a casa....

Detto questo, parto con l'ennesima provocazione!
Si potrebbe chiedere a Renzi di emanare un decreto in cui si istituisca un patentino per maratoneti.
Si potrebbe proibire la partecipazione alle maratone agli atleti che non annoverino nell'anno precedente almeno due mezze maratone sotto l'ora e trenta.
In tal modo si eviterebbe la pena agli addetti di stare 5 ore in posizione (magari sotto l'acqua) e si eviterebbe anche ad orde di aspiranti maratoneti di sfracellarsi ginocchia e schiena con danni andrebbero poi a pesare sul SSN.
Pensate al risparmio per lo stato!

Ma la vedo dura, sia perché il personale del P.d.C dei ministri é ben sopra le 4 ore

Per cui la soluzione alla fine é:
Ognuno faccia quel che gli pare! Se ci sbatte il muso se ne renderà conto.
Ognuno é artefice del proprio destino (forse).
UNA VITA FA....PB:3000 10'32"- 5 Km 17'55" - 10 Km 36'46" - HM 1h23'13" - MAR. 3h15'48"
Prossima gara.......
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