Correre 7 giorni su 7...pro e contro

[KGiga1979]

Comunque per quanto riguarda gli infortuni secondo me è genetica, alimentazione (io sono vegano ma non voglio aprire qua una polemica che non serve a niente e sinceramente non ne ho voglia) e anche un po’ di sano culo.

Beh dai mettiamoci anche gestione dell'allenamento / potenziamento etc

Se no sembra che qualunque cosa fai magari saltando dai 50km a 120 alla settimana o con 3 lavori e 4 corse finte lente è uguale e conta solo genetica e culo...

Poi possiamo discutere se corretti carichi allenanti contino il 99% come penso io o meno. Ma di sicuro contano

Prof io sono cosciente di non fare testo quindi se riporto la mia esperienza è come eccezione alla regola sia chiaro.
Non ho mai avuto neanche mezzo infortunio sportivo ( togliendo le cadute in bici cmq poche e non gravi) e ho fatto le cose più sbagliate che si possono pensare in tutti gli sport che ho praticato.In particolare correndo anche con 25 kg più di ora e su scarpe con numero di km imprecisato ( oltre 2.000) .
So di runner di 60 kg starseguiti e curati che si rompono a settimane alternarne.
Quindi per come vedo io prima viene la genetica poi ma veramente molto poi tutto il resto è sarebbe bene essere consapevoli altrimenti si entra in frustrazione...esattamente come quando parliamo di peso dove ahimè sono all'estremo opposto.
Poi è doveroso fare i giusti carichi di allenamento come volumi e qualità...periodi di carico e scarico potenziamento ecc. Diminuire le.probabilta di eventi traumatici è una priorità per sé stessi prima che per i risvolti nella corsa.
Da qui a dire se corri 7 su 7 o fai sbalzi di volume ti infortuni c'è ne passa.

[toscanofi]

@shaitan si sì assolutamente mettiamoci tutto, anche se x gli infortuni penso che ci voglia anche un minimo di culo no?
Io faccio anche yoga e un po’ di esercizi, diciamo che cerco di farli 2/3 volte a settimana però non è che mi piaccia molto farli e infatti delle volte faccio quegli allenamenti magari anche solo 1 volta perché non mi diverto e li faccio solo perché mi servono x la corsa sennò eviterei. Correre mi diverte e mi piace e x quello faccio 7/7

@lilligas hai detto bene ognuno di noi è una macchina diversa

@massif complimenti e abbiamo appunto esperienze simile e comunque questo post è bello proprio perché ognuno di noi è diverso e ha modo di versi di allenarsi e vedere la corsa ed è bello proprio x questo…

@gio91 giustamente hai un pensiero diverso e hai fatto bene a scriverlo siamo qua apposta x confrontarci e rendere partecipi gli altri delle nostre esperienze

@Kgiga io x fortuna faccio un lavoro dove posso gestirmi il tempo e quindi trovare il momento giusto x andare a correre tutti i giorni, poi se qualche volta x altri motivi non posso andarci pazienza ma nella normalità vado. Pensa al momento ho fatto 342 allenamenti di corsa da inizio anno.

[same]

@kgiga È assodato che nel podismo il sovraccarico (di volume e/o qualità) è la causa del 90% degli infortuni, soprattutto se poco graduale.
Poi ci sono i rari fortunati come te, ma pochi numeri non pesano sulla statistica.
In ogni caso, non per volertela tirare, ma io non darei nulla come assodato e tantomeno definitivo, da domani le cose possono cambiare.
Tra una quindicina di anni ti posso garantire che cambieranno di sicuro

[shaitan]

Facendo le dovute cazzate (es campestre tirata a 6 giorni dalla maratona e non solo) sono riuscito a infortunarmi (pur lievemente) pure io che sono pressoché immortale ahahahaha

Di contro la cosa buona è che anche quello stop seguendo un corretto allenamento (ossia se avessi seguito la tabella che il coach mi aveva mandato) si evitava.

Il problema è quando ti spacchi seguendo le cose che ti dicono di fare. Lì per me nel 90% dei casi c'è un errore del coach (o di sé stessi se ci si autoallena). Chiaro che non vuole essere necessariamente un'accusa al coach di turno. Tutti sbagliano prima o poi soprattutto in uno sport dove l'equilibrio tra la prudenza e il deallenare è spesso sottile. Però rimango della mia idea che raramente è "sfiga"

[berre]

Assolutamente d'accordo.
Per esempio uno corre più o meno allo stesso modo da 5 anni e di punto in bianco gli fa male il ginocchio, mai successo prima, va dal fisio e scopre la bandelletta infiammata.
Sfiga?
Oppure è 5 anni più vecchio, non fa abbastanza potenziamento e quindi ha perso 2 kg di muscoli senza manco accorgersene perchè il peso è rimasto uguale? I carichi che il corpo sopportava prima oggi non li sopporta più?
Altro che sfiga.
Il fatto che la causa non sia sempre evidente non significa che non vada ricercata con attenzione, senza etichettarla come sfiga e amen, perchè quando un problema si sfoga in un infortunio tutto sommato contenuto ci dà la possibilità di intervenire e correggere.
Se la bandelletta fosse resistita ancora due mesi, magari il tipo di prima si sarebbe trovato una frattura da stress al piatto tibiale, altro livello.

[toscanofi]

@berre e @shaitan forse mi sono spiegato male, io non dicevo sfiga, dicevo che ci vuole un po’ di culo (come in tutte le cose della vita d’altronde). Assolutamente non volevo dire che è solo questione di culo. Magari qualcuno si infortuna 1 volta l’anno, altri invece corrono x 10 anni senza mai infortunarsi. Poi come hai detto bene @shaitan l’equilibrio del capire quando è il momento magari di rallentare o fermarsi prima di infortunarsi è molto sottile. Bisogna secondo me sapersi anche molto sentire.

[berre]

@toscanofi certo, il mio era solo un discorso generale, ho fatto un esempio apposta per indicare un tipico atteggiamento di noi runner standard.
Chi come te sta sopra i 100km/settimana, è già un po' fuori media, e in un certo senso potremmo dire tu che hai culo a non farti male, ma allo stesso modo potremmo dire che sei bravo a ascoltare il tuo corpo.

[toscanofi]

@berre si sì certo ci siamo capiti

[Alberto Daniel]

Io la penso come Shaitan, e credo anche che il culo non esista per quanto riguarda l'infortunarsi o il non infortunarsi.
C'è sempre una spiegazione razionale.
La sfiga ce la "giustifichiamo" noi, per impotenza (nel senso che non sappiamo bene come funzioniamo e nessuno vicino a noi ce lo sa spiegare) o per mancanza di voglia di mettere davvero in discussione tutto quel che facciamo.