Ragazzi, come sempre complimenti a tutti!
Per me è stata una faticaccia, anzi, una vera follia, visto che all'allenamento, già carente di suo, si è aggiunta, una settimana prima del via, una dolorosa infiammazione del muscolo piriforme. Ma che vuoi farci? É tutto prenotato, si va con la famiglia allargata, ci si diverte... io ci provo lo stesso. Naturalmente niente obiettivi cronometrici, l'unico scopo era finire entro il tempo massimo.
All'inizio, fino al decimo, a parte una corsa un po' sghemba per non gravare sul polpaccio destro, sono andato piuttosto tranquillo. Poi, a partire dal 15°/20° km, il dolore è creciuto, ho alternato corsetta e cammino, e il pensiero del ritiro si è affacciato con grande forza più di una volta. Intorno al 35° ho visto un chiosco, sulla destra, dove la gente già si stava facendo l'aperitivo. Giuro che, se avessi avuto 5 euro con me, avrei ordinato una birra e avrei mandato al diavolo maratona e medaglia. Per fortuna, a differenza delle uscite "private", in corsa non porto mai denaro, e ho tenuto duro.
Adesso, a posteriori, sono sicuramente contento, ma diciamo che ho imparato a mie spese la bontà del detto: "Mai correre su un infortunio".
A parte la mia testa dura, e tutta la sofferenza patita durante e dopo, della gara darei un giudizio positivo: rispetto alla mia altra partecipazione, nel 2014, il percorso mi è sembrato molto più interessante e vario (anche se di quella salita al 30° avrei davvero fatto a meno!), i volontari numerosissimi e calorosi, il pubblico direi anche abbastanza partecipe e l'organizzazione migliorabile ma senza pecche gravissime. Dei panorami urbani, ovviamente, non si possono dire che meraviglie.