VincenzoC ha scritto:se non provi non puoi capire....
mia moglie, che non ha mai fatto sport in vita sua, la scorsa estate ha cominciato a camminare ora esce 3-4 volte a settimana e si sta avvicinando ai 10km di camminata veloce intervallati da corsette, è una quasi runner, questa settimana è uscita anche se minacciva pioggia.... cosa volgio di più dalla vita...
un lucano .... e finire la maratona di venezia in 3:40:00
in cerca della velocità
ci vuole pioggia, vento, e sangue nelle vene...
La corsa.
All'inizio è un mezzo. Per dimagrire, per entrare in un gruppo, per riempire del tempo, per fare colpo sugli altri e a volte su se stessi. La frequenti con circospezione, e una certa diffidenza. Lei non dà molta confidenza: toglie il fiato durante, si fa sentire dopo: dolori articolari, muscoli contratti, gambe pesanti, schiena quasi bloccata (schiena? si corre con la schiena? sì, la schiena...). Molti si allontanano, scambiando questa prudenza per ostentata superbia; "non sono proprio adatto", dicono. Tu hai continuato, un po' per caso, un po' per ostinazione, un po' perché non ti piace abbandonare subito ogni nuova esperienza.
E allora, è diventata un modo per conoscerti. I dolori sono spariti, hai cominciato per caso a prendere dei tempi, e hai visto che il gioco ti divertiva. Hai imparato a conoscere il significato dei ritmi, hai capito qual è il giorno per forzare e quello per recuperare, hai scoperto capacità del tuo corpo che non immaginavi.
Molto presto, è diventata la tua passione. Ti sei ritrovato a correre con il rosa dell'aurora e l'arancio del tramonto, respirando la salsedine sul lungomare e lasciando le prime impronte su uno strato di neve immacolata. Sono stati tuoi compagni il vento, la pioggia e il sole. Hai imparato ad ascoltare il rumore del tuo respiro, a isolarlo dal sottofondo fastidioso del traffico, a armonizzarlo con i suoni amici della natura. Hai faticato per raggiungere un obiettivo, e per migliorare il tuo tempo. Senza nessuna pretesa di classifica, ma per riuscire a dare il meglio di te stesso. Per farlo, hai imparato a ritagliare il tempo nel ritmo incalzante della tua vita, rinunciando a un po' di sonno che tanto passati i primi 5 minuti poi stai meglio, a portarti sempre dietro e infilare nel tuo bagaglio scarpette e completino che non si sa mai, e una ciclabile o una palestra si trovano quasi in ogni posto e in ogni hotel.
Ormai, non è altro che parte della tua vita. Semplicemente, è come il tuo carattere, la tua personalità, il tuo modo di fare. Non aiuta il tuo equilibrio ma è anche il tuo equilibrio. E' ormai riduttivo considerarla un modo per scaricare le tensioni; è parte del tuo modo di essere. Ti aiuta nell'impegno e nella disciplina, nella forma fisica e mentale. Non per fuggire dalla realtà e dagli impegni, ma per assisterti nell'affrontarli. E senza enfasi, ma con consapevole convinzione, anche grazie a lei sei un po' migliore.
ellebi71 ha scritto:La corsa.
All'inizio è un mezzo. Per dimagrire, per entrare in un gruppo, per riempire del tempo, per fare colpo sugli altri e a volte su se stessi. La frequenti con circospezione, e una certa diffidenza. Lei non dà molta confidenza: toglie il fiato durante, si fa sentire dopo: dolori articolari, muscoli contratti, gambe pesanti, schiena quasi bloccata (schiena? si corre con la schiena? sì, la schiena...). Molti si allontanano, scambiando questa prudenza per ostentata superbia; "non sono proprio adatto", dicono. Tu hai continuato, un po' per caso, un po' per ostinazione, un po' perché non ti piace abbandonare subito ogni nuova esperienza.
E allora, è diventata un modo per conoscerti. I dolori sono spariti, hai cominciato per caso a prendere dei tempi, e hai visto che il gioco ti divertiva. Hai imparato a conoscere il significato dei ritmi, hai capito qual è il giorno per forzare e quello per recuperare, hai scoperto capacità del tuo corpo che non immaginavi.
Molto presto, è diventata la tua passione. Ti sei ritrovato a correre con il rosa dell'aurora e l'arancio del tramonto, respirando la salsedine sul lungomare e lasciando le prime impronte su uno strato di neve immacolata. Sono stati tuoi compagni il vento, la pioggia e il sole. Hai imparato ad ascoltare il rumore del tuo respiro, a isolarlo dal sottofondo fastidioso del traffico, a armonizzarlo con i suoni amici della natura. Hai faticato per raggiungere un obiettivo, e per migliorare il tuo tempo. Senza nessuna pretesa di classifica, ma per riuscire a dare il meglio di te stesso. Per farlo, hai imparato a ritagliare il tempo nel ritmo incalzante della tua vita, rinunciando a un po' di sonno che tanto passati i primi 5 minuti poi stai meglio, a portarti sempre dietro e infilare nel tuo bagaglio scarpette e completino che non si sa mai, e una ciclabile o una palestra si trovano quasi in ogni posto e in ogni hotel.
Ormai, non è altro che parte della tua vita. Semplicemente, è come il tuo carattere, la tua personalità, il tuo modo di fare. Non aiuta il tuo equilibrio ma è anche il tuo equilibrio. E' ormai riduttivo considerarla un modo per scaricare le tensioni; è parte del tuo modo di essere. Ti aiuta nell'impegno e nella disciplina, nella forma fisica e mentale. Non per fuggire dalla realtà e dagli impegni, ma per assisterti nell'affrontarli. E senza enfasi, ma con consapevole convinzione, anche grazie a lei sei un po' migliore.
ellebi71 ha scritto:La corsa.
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Sono stati tuoi compagni il vento, la pioggia e il sole. Hai imparato ad ascoltare il rumore del tuo respiro, a isolarlo dal sottofondo fastidioso del traffico, a armonizzarlo con i suoni amici della natura.
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Mitico, mi hai lasciato senza respiro, credo tu sia riuscito perfettamente a sintetizzare le motivazioni per cui si corre:
"Quando la sorte ti è contraria e mancato ti è il successo, smetti di far castelli in aria e va a piangere sul..."
ellebi71 ha scritto:La corsa.
All'inizio è un mezzo. Per dimagrire, per entrare in un gruppo, per riempire del tempo, per fare colpo sugli altri e a volte su se stessi. La frequenti con circospezione, e una certa diffidenza. Lei non dà molta confidenza: toglie il fiato durante, si fa sentire dopo: dolori articolari, muscoli contratti, gambe pesanti, schiena quasi bloccata (schiena? si corre con la schiena? sì, la schiena...). Molti si allontanano, scambiando questa prudenza per ostentata superbia; "non sono proprio adatto", dicono. Tu hai continuato, un po' per caso, un po' per ostinazione, un po' perché non ti piace abbandonare subito ogni nuova esperienza.
E allora, è diventata un modo per conoscerti. I dolori sono spariti, hai cominciato per caso a prendere dei tempi, e hai visto che il gioco ti divertiva. Hai imparato a conoscere il significato dei ritmi, hai capito qual è il giorno per forzare e quello per recuperare, hai scoperto capacità del tuo corpo che non immaginavi.
Molto presto, è diventata la tua passione. Ti sei ritrovato a correre con il rosa dell'aurora e l'arancio del tramonto, respirando la salsedine sul lungomare e lasciando le prime impronte su uno strato di neve immacolata. Sono stati tuoi compagni il vento, la pioggia e il sole. Hai imparato ad ascoltare il rumore del tuo respiro, a isolarlo dal sottofondo fastidioso del traffico, a armonizzarlo con i suoni amici della natura. Hai faticato per raggiungere un obiettivo, e per migliorare il tuo tempo. Senza nessuna pretesa di classifica, ma per riuscire a dare il meglio di te stesso. Per farlo, hai imparato a ritagliare il tempo nel ritmo incalzante della tua vita, rinunciando a un po' di sonno che tanto passati i primi 5 minuti poi stai meglio, a portarti sempre dietro e infilare nel tuo bagaglio scarpette e completino che non si sa mai, e una ciclabile o una palestra si trovano quasi in ogni posto e in ogni hotel.
Ormai, non è altro che parte della tua vita. Semplicemente, è come il tuo carattere, la tua personalità, il tuo modo di fare. Non aiuta il tuo equilibrio ma è anche il tuo equilibrio. E' ormai riduttivo considerarla un modo per scaricare le tensioni; è parte del tuo modo di essere. Ti aiuta nell'impegno e nella disciplina, nella forma fisica e mentale. Non per fuggire dalla realtà e dagli impegni, ma per assisterti nell'affrontarli. E senza enfasi, ma con consapevole convinzione, anche grazie a lei sei un po' migliore.
ellebi71 ha scritto:La corsa.
All'inizio è un mezzo. Per dimagrire, per entrare in un gruppo, per riempire del tempo, per fare colpo sugli altri e a volte su se stessi. La frequenti con circospezione, e una certa diffidenza. Lei non dà molta confidenza: toglie il fiato durante, si fa sentire dopo: dolori articolari, muscoli contratti, gambe pesanti, schiena quasi bloccata (schiena? si corre con la schiena? sì, la schiena...). Molti si allontanano, scambiando questa prudenza per ostentata superbia; "non sono proprio adatto", dicono. Tu hai continuato, un po' per caso, un po' per ostinazione, un po' perché non ti piace abbandonare subito ogni nuova esperienza.
E allora, è diventata un modo per conoscerti. I dolori sono spariti, hai cominciato per caso a prendere dei tempi, e hai visto che il gioco ti divertiva. Hai imparato a conoscere il significato dei ritmi, hai capito qual è il giorno per forzare e quello per recuperare, hai scoperto capacità del tuo corpo che non immaginavi.
Molto presto, è diventata la tua passione. Ti sei ritrovato a correre con il rosa dell'aurora e l'arancio del tramonto, respirando la salsedine sul lungomare e lasciando le prime impronte su uno strato di neve immacolata. Sono stati tuoi compagni il vento, la pioggia e il sole. Hai imparato ad ascoltare il rumore del tuo respiro, a isolarlo dal sottofondo fastidioso del traffico, a armonizzarlo con i suoni amici della natura. Hai faticato per raggiungere un obiettivo, e per migliorare il tuo tempo. Senza nessuna pretesa di classifica, ma per riuscire a dare il meglio di te stesso. Per farlo, hai imparato a ritagliare il tempo nel ritmo incalzante della tua vita, rinunciando a un po' di sonno che tanto passati i primi 5 minuti poi stai meglio, a portarti sempre dietro e infilare nel tuo bagaglio scarpette e completino che non si sa mai, e una ciclabile o una palestra si trovano quasi in ogni posto e in ogni hotel.
Ormai, non è altro che parte della tua vita. Semplicemente, è come il tuo carattere, la tua personalità, il tuo modo di fare. Non aiuta il tuo equilibrio ma è anche il tuo equilibrio. E' ormai riduttivo considerarla un modo per scaricare le tensioni; è parte del tuo modo di essere. Ti aiuta nell'impegno e nella disciplina, nella forma fisica e mentale. Non per fuggire dalla realtà e dagli impegni, ma per assisterti nell'affrontarli. E senza enfasi, ma con consapevole convinzione, anche grazie a lei sei un po' migliore.
Ellebi71
complimenti !!!
21,097 Km -1h56'07"-Garda Trentino HM 2013 29 Km -2h57'18"- Corsa del Principe 2017 42,195 Km - 4h29'36"- XXI Maratona di Ravenna 2019
Ho letto di cose già vissute e pensato di cose già scritte.
Miro