Eccomi anche io
Era il mio esordio ultra e lo aspettavo tantissimo, e l'esperienza è stata veramente fantastica. Ho fatto gli errori classici del principiante, ho gestito assolutamente a ca**o l'alimentazione, ho scoperto che più la gara è lunga più partire troppo forte è dannoso, ho sbagliato il ritmo sulla salitona e mi sono ritrovato a metà completamente svuotato, ho preso tantissimo freddo su tutto il falsopiano fino al Pernici e ho scoperto l'effetto rigenerante magico del brodo caldo al ristoro. Ho capito che se voglio allungare le distanze imparare ad usare i bastoncini è obbligatorio. Mi sono goduto tantissimo tutta la Ponale, fatta ancora freschi al mattino e con uno dei pochi momenti soleggiati della giornata, proprio nel momento giusto per godersi il panorama spettacolare. Ho goduto della sensazione di stare nel gruppo, di soffrire insieme e di impressionarci insieme vedendo passare i primi della Ledro, che volavano. E mi sono goduto tutti gli ultimi km, con la consapevolezza di averla portata in fondo, e il rettilineone finale con il pubblico in centro ad Arco. Sarà che era la prima volta, sarà che ci arrivi fisicamente distrutto, ma in quel momento è veramente emozionante.
Praticamente, è stato vivere un sogno. Un sogno in cui per più della metà del tempo stai male e imprechi contro le pendenze in salita e contro il freddo in quota e contro il fango in discesa, però poi quando un'ora dopo l'arrivo ti sei un po'ripreso tutto il brutto non c'è più e ti rimane solo il bello, e stamattina ero già a guardare il sito della Dolomiti del Brenta
Per il resto, organizzazione mi sembra molto buona, come l'anno scorso, protocolli covid non rigorosissimi (con i numeri che avevano era difficile pensare di mantenere bene il distanziamento, forse era il caso di limitare un po'di più), percorso balisato alla perfezione e tanti volontari a segnalare le svolte meno chiare e controllare i punti più critici.
Molto contento
