Beh, proprio perché non partecipa ha una grande "dignità prestazionale"enjoyash ha scritto:Condivido, tranne il discorso BMI. Mia moglie è BMI 19-20, ma non potrebbe partecipare neanche a una 10 km
Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"
Moderatori: franchino, fujiko, gambacorta, filattiera
-
RAEL70
- Ultramaratoneta
- Messaggi: 1112
- Iscritto il: 9 mag 2014, 10:04
- Località: Palermo
Re: Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"
Gli ideali sono come la stella polare: sono irraggiungibili ma indicano la retta via. la mia nuova assicurazione il mio diario la mia prima mezza la mia seconda mezza. Polar M400 + Polar H7
-
F.Pessoa
- Ultramaratoneta
- Messaggi: 1896
- Iscritto il: 12 mar 2014, 19:03
- Località: Un napoletano a Roma
Re: Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"
Ti devo dare una notizia:sono proprio i "ciccioni " quelli che reggono la baracca a cominciare dal tesseramento alle quote di partecipazione delle gare.E' proprio così, fattene una ragione.All' ultima RomaOstia quelli che hanno chiuso sotto l'ora e mezza (quelli che tu salveresti) sono stati poco più di un migliaio su quasi undicimila finisher.Vogliamo parlare delle sponsorizzazioni legate agli eventi sportivi? Una gara di rilevanza nazionale con più tredicimila iscritti viene mandata (se va bene ) in differita su RaiSport. Chi farebbe da sponsor ad una competizione con 200-400 iscritti "validi" che per una serie di ragioni viene snobbata dai media? Quale azienda darebbe gratis in un pacco gara oppure al rifornimento le pozioni magiche che solo il tapascione è disposto a comprare? e l'abbigliamento sportivo? un "ciccione" lento con BMI fuori norma (a Sparta lo avrebbero lanciato dalla rupe) spende in abbigliamento quanto (o forse più) di quello "giusto". Questi sono dati oggettivi.Il resto è opinione.RAEL70 ha scritto: Bellissimo, praticamente i ciccioni reggono il sistema podistico amatoriale nazionale!!!
Insomma, se si riuniscono, per esempio, solo 400-500 podisti che fanno la mezza entro 1 ora e 20 allora la festa non sa da fare, se invece invogliamo tutti gli altri, c'intaschiamo i soldi ed è festa per tutti?
Ma se si organizzassero gare al contrario, dovrebbero pagare anche quelli veloci?![]()
p.s. chiamami Raffaele (non "Ciccio").
105,5Kg--->77,0Kg correndo
10K: 48'17" Roma Urbs 2024
21,097K: 1h45'25" Roma Ostia 2025
42,195K 4h08'06"" Maratona di Roma 2025
14 Maratone, 3 Trenta e tante Mezze
"Fin dove il cuore mi resse, arditamente mi spinsi"
10K: 48'17" Roma Urbs 2024
21,097K: 1h45'25" Roma Ostia 2025
42,195K 4h08'06"" Maratona di Roma 2025
14 Maratone, 3 Trenta e tante Mezze
"Fin dove il cuore mi resse, arditamente mi spinsi"
-
RAEL70
- Ultramaratoneta
- Messaggi: 1112
- Iscritto il: 9 mag 2014, 10:04
- Località: Palermo
Re: Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"
@ Raffaele: hai preso un granchio amico mio!
I ciccioni sono quelli che fanno la mezza in 3 ore e non in un ora e trenta.
Rileggi tutto quello che ho scritto...
I ciccioni sono quelli che fanno la mezza in 3 ore e non in un ora e trenta.
Rileggi tutto quello che ho scritto...
Gli ideali sono come la stella polare: sono irraggiungibili ma indicano la retta via. la mia nuova assicurazione il mio diario la mia prima mezza la mia seconda mezza. Polar M400 + Polar H7
-
ilcapitano
- Aspirante Ultramaratoneta
- Messaggi: 581
- Iscritto il: 15 gen 2010, 15:00
- Località: Milano
Re: Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"
vorrei solo ricordare che anche nelle maratone e nelle mezze (ma non solo) ci sono le classifiche per categorie e divisioni per fasce di età...e credo che il bello dello corsa sia anche il fatto che i comuni mortali facciano parte della stessa classifica dei "mostri". Poi per quanto mi riguarda ognuno è libero di pensarla come vuole e di partecipare o meno alle competizioni, fatto salvo che quando a 70 anni chiuderò la maratona in compagnia degli spazzini saranno guai per chi avrà il coraggio di dirmi qualcosa

10km: 39'42" (10/12/2017)
21km: 1h28'44" (25/03/2018)
42km: 3h19'11" (19/11/2017)
21km: 1h28'44" (25/03/2018)
42km: 3h19'11" (19/11/2017)
-
F-lu
- Ultramaratoneta
- Messaggi: 1561
- Iscritto il: 7 gen 2013, 11:45
- Località: Rosà (VI)
Re: Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"
Interessante thread.. l'ho letto tutto.
Dopo aver sentito una 70ina di "campane" sono veramente confuso sull'argomento.
Se provo a tornare sul mio personale punto di vista da innamorato perso del trail, dove per me conta molto il viaggio, il godere ogni attimo del gesto fisico nel luogo nel momento, l'adattamento "naturale" e reattivo a terreno, clima.. faccio fatica a farmi una idea di come affrontare una maratona. (anche solo correre per conto mio 42 km "in piano, su asfalto".. non ho mai provato!)
Quale è il limite del farla degna, da amatore quale sono?
Per me non ci sono "paletti"... mi basterebbe tagliare il traguardo con la coscienza "pulita".. consapevole che ho dato tutto quello che potevo dare, frutto dell'allenamento.
Ci sono poi le barriere di tempo, psicologiche e sociali.. le fatidiche 4h, la classifiche per età e così via...
Mi viene una frase dal bellissimissimissimo libro Born to run:
“Running should be free, man.”
..dove il verbo è la parte più importante: il condizionale.
Penso sarà il prossimo tatuaggio
Dopo aver sentito una 70ina di "campane" sono veramente confuso sull'argomento.
Se provo a tornare sul mio personale punto di vista da innamorato perso del trail, dove per me conta molto il viaggio, il godere ogni attimo del gesto fisico nel luogo nel momento, l'adattamento "naturale" e reattivo a terreno, clima.. faccio fatica a farmi una idea di come affrontare una maratona. (anche solo correre per conto mio 42 km "in piano, su asfalto".. non ho mai provato!)
Quale è il limite del farla degna, da amatore quale sono?
Per me non ci sono "paletti"... mi basterebbe tagliare il traguardo con la coscienza "pulita".. consapevole che ho dato tutto quello che potevo dare, frutto dell'allenamento.
Ci sono poi le barriere di tempo, psicologiche e sociali.. le fatidiche 4h, la classifiche per età e così via...
Mi viene una frase dal bellissimissimissimo libro Born to run:
“Running should be free, man.”
..dove il verbo è la parte più importante: il condizionale.
Penso sarà il prossimo tatuaggio
-
Zeitgeist
- Aspirante Ultramaratoneta
- Messaggi: 881
- Iscritto il: 23 nov 2010, 17:54
- Località: Dublin
Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"
Allora non sono così strano io a voler fare sub '45 sui 10km prima di preparare una mezza... Mi consola 
-
RAEL70
- Ultramaratoneta
- Messaggi: 1112
- Iscritto il: 9 mag 2014, 10:04
- Località: Palermo
Re: Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"
Per concludere questo thread che, temo, si stia avvitando su se stesso, credo che sia opportuno chiarire alcuni semplici concetti.
Intanto voglio chiarire che se, accidentalmente, ho urtato la sensibilità dell'utente Pessoa perché mi sono preso la libertà di chiamarlo Ciccio, mi scuso per questo ma ero convinto che egli si chiamasse Francesco e da noi i Francesco si chiamano amichevolmente così.
Credevo che essere "compagni di fatica" mi autorizzasse ad usare i nomignoli ma, oggettivamente, non posso prendermi questa libertà con utenti con cui ho scambiato pochi post, non ripeterò più questa leggerezza
.
Per quanto riguarda gli altri argomenti (per certi versi poco inerenti rispetto al tema iniziale): il "ciccione" sono io in primis (BMI oltre 33) e quello che ho scritto è la mia personale visione; non pretendo lontanamente che sia condivisa dalla maggioranza, però è anche vero che, grattando grattando, qualche opinione uguale a quella mia è uscita fuori, segno che la mia visione sarà anche "obesamente distorta" ma non è poi campata così in aria.
Ognuno è libero di fare ciò che vuole (pure d'iniziare una Maratona e andare in dispnea dopo 3 Km) ma, personalmente, riterrò sempre il Maratoneta colui che corre o corricchia per 42 Km (anche se ci mette 5 ore e mezza); passeggiare non è sinonimo di maratoneta (per me ovviamente).
La stessa cosa vale, in modo proporzionale, per distanze inferiori.
Il termine "dignità" che molti di voi, probabilmente, hanno associato all'onorabilità e al valore morale della persona è invece usato da me come sinonimo di adeguata preparazione psicofisica all'impegno motorio che s'intende sostenere.
Anche qui se ho creato ambiguità mi scuso ma il tutto non è frutto di un ragionamento a priori ma è solo una terminologia che utilizzo frequentemente.
Sul discorso dei "ciccioni" che sostengono il sistema: avendo già detto che il ciccione per eccellenza sono io, intendevo riferirmi non ad una "selezione della specie" ma, ancora una volta, alla voglia di affrontare una fatica fisica e uno stress psicologico per cui, molto spesso, l'individuo obeso non è assolutamente pronto (e affronta l'impegno in modo praticamente incosciente senza rendersi conto che mette a repentaglio la sua incolumità fisica).
Anche qui mi scuso se qualcuno si è sentito offeso, sappia comunque che a me quando mi definiscono così rispondo "...e allora?".
Mi sono messo a ridere (sul discorso del sistema podistico nazionale sostenuto dai "ciccioni") unicamente perché ho pensato che i runner professionisti corrono, vincono, rilasciano interviste, firmano contratti con gli sponsor mentre gli altri (a maggior ragione quelli che arrancano vicinissimo oppure oltre il tempo massimo consentito) soffrono fatiche immani, rischiano infortuni (ahimé non soltanto muscolari...) ma sono contenti di pagare il conto; ovviamente non volevo mancare di rispetto a nessuno ma ritengo questo sistema alquanto bizzarro.
Beh, adesso è tempo di andare visto che ho dato fin troppo disturbo a tutti voi.
Ritorno nel mio mondo a forma di panza!
Buone gare a tutti voi.
Fabrizio
Intanto voglio chiarire che se, accidentalmente, ho urtato la sensibilità dell'utente Pessoa perché mi sono preso la libertà di chiamarlo Ciccio, mi scuso per questo ma ero convinto che egli si chiamasse Francesco e da noi i Francesco si chiamano amichevolmente così.
Credevo che essere "compagni di fatica" mi autorizzasse ad usare i nomignoli ma, oggettivamente, non posso prendermi questa libertà con utenti con cui ho scambiato pochi post, non ripeterò più questa leggerezza
Per quanto riguarda gli altri argomenti (per certi versi poco inerenti rispetto al tema iniziale): il "ciccione" sono io in primis (BMI oltre 33) e quello che ho scritto è la mia personale visione; non pretendo lontanamente che sia condivisa dalla maggioranza, però è anche vero che, grattando grattando, qualche opinione uguale a quella mia è uscita fuori, segno che la mia visione sarà anche "obesamente distorta" ma non è poi campata così in aria.
Ognuno è libero di fare ciò che vuole (pure d'iniziare una Maratona e andare in dispnea dopo 3 Km) ma, personalmente, riterrò sempre il Maratoneta colui che corre o corricchia per 42 Km (anche se ci mette 5 ore e mezza); passeggiare non è sinonimo di maratoneta (per me ovviamente).
La stessa cosa vale, in modo proporzionale, per distanze inferiori.
Il termine "dignità" che molti di voi, probabilmente, hanno associato all'onorabilità e al valore morale della persona è invece usato da me come sinonimo di adeguata preparazione psicofisica all'impegno motorio che s'intende sostenere.
Anche qui se ho creato ambiguità mi scuso ma il tutto non è frutto di un ragionamento a priori ma è solo una terminologia che utilizzo frequentemente.
Sul discorso dei "ciccioni" che sostengono il sistema: avendo già detto che il ciccione per eccellenza sono io, intendevo riferirmi non ad una "selezione della specie" ma, ancora una volta, alla voglia di affrontare una fatica fisica e uno stress psicologico per cui, molto spesso, l'individuo obeso non è assolutamente pronto (e affronta l'impegno in modo praticamente incosciente senza rendersi conto che mette a repentaglio la sua incolumità fisica).
Anche qui mi scuso se qualcuno si è sentito offeso, sappia comunque che a me quando mi definiscono così rispondo "...e allora?".
Mi sono messo a ridere (sul discorso del sistema podistico nazionale sostenuto dai "ciccioni") unicamente perché ho pensato che i runner professionisti corrono, vincono, rilasciano interviste, firmano contratti con gli sponsor mentre gli altri (a maggior ragione quelli che arrancano vicinissimo oppure oltre il tempo massimo consentito) soffrono fatiche immani, rischiano infortuni (ahimé non soltanto muscolari...) ma sono contenti di pagare il conto; ovviamente non volevo mancare di rispetto a nessuno ma ritengo questo sistema alquanto bizzarro.
Beh, adesso è tempo di andare visto che ho dato fin troppo disturbo a tutti voi.
Ritorno nel mio mondo a forma di panza!
Buone gare a tutti voi.
Fabrizio
Gli ideali sono come la stella polare: sono irraggiungibili ma indicano la retta via. la mia nuova assicurazione il mio diario la mia prima mezza la mia seconda mezza. Polar M400 + Polar H7
-
F-lu
- Ultramaratoneta
- Messaggi: 1561
- Iscritto il: 7 gen 2013, 11:45
- Località: Rosà (VI)
Re: Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"
Fabrizio, da ex-ciccionetto capisco comunque benissimo anche il tuo punto di vista eh! 
(edit: e pure quello di The Running Man!
)
(edit: e pure quello di The Running Man!
-
CarloR
Donatore
- Guru
- Messaggi: 2960
- Iscritto il: 14 mar 2014, 15:49
- Località: Milano, Lomellina e Valtidone
Re: Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"
Essendo contrario allo snobismo di qualunque tipo non sono d'accordo con l'autore del topic: penso che abbia voluto dare un consiglio pensando che tutti approccino lo sport allo stesso modo ma, come evidente dalle risposte postate, tutte rispettabili, non è così.
Dal mio punto di vista la parte amatoriale è il core delle corse su strada. Dovessero partecipare solo quelli con possibilità di vittoria partirebbero in poche decine e non gliene fregherebbe niente a nessuno. Da quel livello in giù tutto è soggettivo e non trovo corretto considerare il proprio tempo come lo spartiacque tra degni ed indegni di correre.
Dal mio punto di vista la parte amatoriale è il core delle corse su strada. Dovessero partecipare solo quelli con possibilità di vittoria partirebbero in poche decine e non gliene fregherebbe niente a nessuno. Da quel livello in giù tutto è soggettivo e non trovo corretto considerare il proprio tempo come lo spartiacque tra degni ed indegni di correre.
-
migliocri
- Guru
- Messaggi: 2172
- Iscritto il: 4 giu 2014, 10:00
Re: Per iniziare con le gare: contro elogio de "l'importante è partecipare"
RAEL70 ha scritto:@ Migliocri: la pensiamo praticamente uguale, inutile girarci intorno.
Per quanto riguarda le categorie Master ed Amatori: certo anzi, all'interno dei Master, abbiamo anche le categorie in base all'età. Ma anche lì è sempre la solita tiritera: se non hai i requisiti minimi prestazionali che ti presenti a fare???
mmhhh.... la pensiamo uguale sul fatto di "onorare" la manifestazione che si presta a fare, ma la differenza tra il mio pensiero e il tuo è che io baso tutto sul relativismo (ognuno è libero di considerare degno il tempo di percorrenza, io ho detto i miei ad esempio), tu tracci dei paletti in termini "assoluti" (tot tempo univoco per tutti). Non mi piace questo, primo perchè toglierebbe la libertà di molti, secondo perchè ci sono già gare che permettono di partecipare solo se sei elitè...
Io non farò gare se non riuscirò a stare dentro ai miei tempi, altri lo faranno e saranno acclamati da alcuni, non da me...
riguardo i master non concordo. Frequento la piscina del mio paese e ti posso garantire che nelle gare domenicali, non è difficile vedere doppiate persone già nei 100 sl.... poi per carità, qui la penso uguale alla corsa e secondo me potrebbero continuare a far quello che gli piace ma senza far gare, ma ognuno è ben libero di fare ciò che vuole...
