Correre in solitario o in compagnia

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Gigi64
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Correre in solitario o in compagnia

Messaggio da Gigi64 »

Se questo argomento è già stato trattato mi scuso, ma per la sua definizione non è facile reperirlo con le funzioni di ricerca del forum. Ho messo questa discussione nella sezione della tecnica piuttosto che in una off topic perchè ritengo faccia parte delle strategie mentali che si tengono durante la corsa.

Come alcuni sanno già, al 28 settembre scorso ho corso la mia prima mezza, quella del VCO. Sino a prima di allora ho corso gare non competitive tra le serali e quelle della domenica mattina di 10-12 km, poco meno o poco più. Una delle cose che ho notato come differenze rispetto alle non competitive è che nella mezza ho trovato un paio di persone che mi si sono affiancate per fare la gara assieme, in quanto andavamo più o meno allo stesso ritmo, cosa che nelle non competitive mi è capitato meno frequentemente e in modo meno evidente. Una nella prima metà e una nella seconda. Capisco benissimo il meccanismo, si corre assieme e nel caso ci si tira l'uno con l'altro. In più mi è sembrato di capire che chiacchierando, per quanto lo consenta il fiato, ci si distrae anche un minimo dalla fatica.

Ora, apprezzo l'intento e so che è fatto a fin di bene, sia per se stessi che per la persona con cui si condivide la gara, penso sia anche un po il meccanismo dei pace maker, sbaglio? (nella mezza che ho fatto non c'erano) Le due persone a cui mi riferisco erano veramente molto simpatiche, ma tra le cose che mi ha fatto scoprire questa esperienza nuova c'è che io corro meglio da solo. Non fraintendetemi, se si tratta di scambiare la battuta mentre si corre lo faccio più che volentieri, intendiamoci, e se avremo occasione di incontrarci vi posso dimostrare quanto mi piaccia la compagnia, ma se corro ai miei limiti preferisco puntare la mia attenzione all'interno di me stesso piuttosto che all'esterno.

Forse sarà perchè anche se faccio gare da meno di un anno corro da una vita, per gusto, per tenermi in forma e per la salute, oltre che per allenarmi per altre attività sportive, e ho fatto questa bellissima attività quasi sempre da solo. O forse potrebbe essere perchè pratico yoga e meditazione, sono piuttosto introspettivo, e mi viene più facile gestire le mie sensazioni percependole piuttosto che distraendomi da esse. Forse è per questi motivi sommati e per altri ancora, probabilmente di origine psicologica prima di tutto, ma ho notato che se corro da solo percepisco meglio le andature da tenere, i momenti di crisi e quelli in cui ho più energie, riesco a distaccarmi meglio dalla mia fatica (nei limiti del possibile ovviamente) prendendo quella che viene definita "la posizione dell'osservatore", e nel totale rendo meglio. Certo, per le mie andature da pippa!!! :D (ho preso a prestito il termine "pippa" da un'altra attività che pratico: l'arrampicata, penso renda bene l'idea... :) ).

Voi preferite correre in compagnia o da soli? Parlo di allenamenti, ma soprattutto di gare...
"Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre."
Mahatma Gandhi

PB 10 km: 44.32 (2° Memorial Prati - Cardano al Campo - 16/11/2014)
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oscar56
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Re: Correre in solitario o in compagnia

Messaggio da oscar56 »

In effetti correre fianco a fianco ad altri è facile per molti runner "soffrire" il ritmo del compagno anche se si è in grado di mantenerlo facilmente, questo perchè da soli si può modulare il ritmo a piacimento in ogni momento. Succede soprattutto a chi non si ritiene "capobranco", ci vorrebbe uno psicologo per spiegare meglio la cosa. Io ad esempio sono uno di quelli che ci soffre ma nelle gare cerco di adattarmi perchè è senz'altro più proficuo ai fini del crono finale. Psicologia della corsa insomma.
dal 2012 5K 24'48 - 10K 52'40"- Mezza 1h57'45
1986 5K 16'15-10k 34'28-Mezza 1h24'14"-30km 2h15'12 (MI-PV)
Adesso 7 al km e amen :thumleft:
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albertino
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Re: Correre in solitario o in compagnia

Messaggio da albertino »

Sulle gare lunghe qualche chiacchiera mi fa piacere, senza esagerare. Poi io corro quasi sempre da solo in allenamento e in gara un po' di compagnia non guasta. poi ci sono casi limite, quando ho fatto la maratona a un certo punto sembrava di stare in salotto,e distratto ho perso sicuramente più di un minuto...
Poi se ho i vento contro e trovo qualcuno che va al mio passo cerco di rimanere coperto, ma questa è pura strategia di gara.
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iRoma2009
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Re: R: Correre in solitario o in compagnia

Messaggio da iRoma2009 »

Sto per chiudere un anno da podista amatore e mi trovo bene in solitaria, evito la compagnia.

Mi piace staccare la spina e non sentire, pensare ma solo vedere.

In gara meglio, riuscendo a concentrarmi sull'obbiettivo la presenza altrui mi è indifferente. Al ristoro finale taralluci e vino anche con i tavolini.

Nel ciclismo non ero così a sociale :mrgreen:

Topatalk is back!
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SteVa72
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Re: Correre in solitario o in compagnia

Messaggio da SteVa72 »

Anche io corro da pochi mesi quindi magari farò in tempo a cambiare idea ma per ora ho un'opinione precisa sulla compagnia nel correre: molto meglio da solo.

In allenamento solo una volta ho provato a correre con un compagno, peraltro più o meno con il mio passo, ed è andata malissimo. Non sono proprio riuscito a reggere il ritmo che mi ero impostato (ed era comunque una sessione tranquilla) facendo peraltro molta più fatica. Da quella volta non ci ho più provato. Questo anche perché l'effetto distensivo della corsa per me passa anche dal perdermi nei miei pensieri. Infatti io non ascolto neppure la musica. Io ascolto il mio fiato, i miei passi e quello che ho intorno (ho la fortuna di non correre in città) e questo mi ricarica.

Capitolo gare. Fino ad ora ne ho fatta una sola. Ci sono andato in compagnia. Eravamo in 5 di cui 1 sicuramente molto più lenta di me, una più o meno con il mio passo e i due ometti decisamente più veloci. Alla partenza, sfruttando anche il fatto che fossimo in 2500, mi sono staccato praticamente da subito. Non avevo voglia di correre con loro ma di concentrarmi sulla mia corsa. Era la prima volta che correvo una garetta e pure corta (7,5 km quando anche in allenamento non corro mai meno di 10 km a sessione) e volevo sentire come reagivo. Per i primi 3 km ero in mezzo alla folla (errore esser partito in fondo o quasi attribuendomi un passo da ultimo arrivato). Poi ci siamo lievemente diluiti e mi sono ritrovato inevitabilmente in mezzo a gente con più o meno il mio passo.
Qui mi sono proprio "ingarellato" con due tizie e mi ha aiutato moltissimo. Mi sono fissato che non potevano staccarmi. Poi che volevo superarle. Non abbiamo scambiato una parola ma era evidente che anche per loro ce stavamo giocando fra di noi (e forse anche con un altro paio di persone).
Sicuramente questo ha influito positivamente nel non mollare su una salitina (dove mi stavano staccando) e nel fare la progressione gli ultimi 1500 metri.

Credo quindi che avere un punto di riferimento in gara possa aiutare. E sicuramente se farò un'altra gara...cercherò una situazione simile.
Correre fa bene (cit.)

Il mio Diario Io corro aerobico
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Ora c'è il secondo capitolo Io corro aerobico e penso cardiocentrico
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themodd
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Re: Correre in solitario o in compagnia

Messaggio da themodd »

Anche io corro da poco, quindi i miei pro e contro del correre in compagnia sono da prendere con le pinze.
Pro:
- la fatica si sente meno. Vale soprattutto in allenamento, dove faccio sempre gli stessi percorsi e soprattutto nei lunghi la noia è dietro l'angolo.
- si socializza, si conoscono persone simpatiche, ti senti parte di una comunità. Un pò come il forum! :wink:
Contro:
- mi piace stare da solo, con i miei pensieri. Anche io sto cominciando a cercare di ascoltarmi da una posizione distaccata durante la corsa.
- soprattutto durante le gare se il percorso è bello mi piace gustarmelo, guardarmi intorno, memorizzare i passaggi più belli.

In definitiva, ancora non ho deciso cosa preferisco, anche se tendendo ad essere un pò introverso di carattere forse per adesso una leggera prefernza alla solitudine.

Contrariamente a SteVa72, non "uso" gli altri come punti di riferimento: mi scappano sempre via e ci rimango male! :D
PB:
10k: 47:55 (Parabiago Run - 1/3/15)
21k: 1:45:22 (Lago Maggiore Half Marathon - 19/04/15)
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met1
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Re: Correre in solitario o in compagnia

Messaggio da met1 »

A me piacciono entrambe le situazioni. Vado a correre per diletto, per scaricare, e finora ho fatto una sola non competitiva (15 km). In allenamento mi piace correre con le cuffiette, musica random, ogni tanto quando sto perdendo il passo mi capita il pezzo giusto e mi dà la carica, riparto alla grande (nei miei limiti, ovvio... ). Però mi piace anche andare con qualcuno: qualsiasi runner è più veloce di me, quindi se mi almeno in compagnia sono costretta a forzare un po' di più,e mi fa solo bene..... :-)
se vado da sola, però, faccio anche un training mentale, libero la testa... e questo fa ancora meglio..
Nella mia unica non competitiva ovviamente ho perso subito le mie compagne di gara, e allora ho corso ascoltando il silenzio e il mio respiro, e non è stato affatto male.....
se non riesci a uscire dal tunnel... arredalo.
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RAEL70
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Re: Correre in solitario o in compagnia

Messaggio da RAEL70 »

Da quando ho iniziato a correre l'ho sempre fatto da solo, non per scelta ma perché non ho trovato nessuno disposto ad iniziare questo sogno irrazionale.

Psicologicamente parlando, avendo fatto tanti anni di Nuoto (dove quando ti alleni sei solo tu e l'acqua anzi spesso sei sott'acqua come accadeva a me con la Rana e le virate), sono maggiormente preparato a questo genere di allenamento ma non nego che mi farebbe enormemente piacere allenarmi con altre una/due persone.

Purtroppo quando ci si allena in gruppo (vale per ogni Sport) bisogna che le condizioni fisiche e prestazionali siano simili altrimenti si parte e dopo meno di 2 Km ognuno va per se e allora a che serve uscire insieme?

Insomma mi piacerebbe trovare una persona con un BMI molto vicino al mio, sai che duelli!!! :mrgreen:
Gli ideali sono come la stella polare: sono irraggiungibili ma indicano la retta via. la mia nuova assicurazione il mio diario la mia prima mezza la mia seconda mezza. Polar M400 + Polar H7
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Gigi64
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Re: Correre in solitario o in compagnia

Messaggio da Gigi64 »

Ho letto con molto interesse i vostri interventi, nei quali mi ritrovo per molte cose...

Dunque, una delle cose che mi ha ulteriormente portato al dire che preferisco correre da solo è il fatto che nella mezza che ho fatto con i due compagni di corsa occasionali la chiacchierata era un po troppo frequente. Ora, io sono un chiacchierone! :) Però in quel caso andava a rompere un equilibrio che da solo trovo tra respirazione e passo. In pratica era come se consumassi troppo fiato...

Anch'io corro da molto tempo (molto prima di fare gare) senza musica, spesso nei boschi, su sentieri che soprattutto in inverno, quando vanno via i rovi, sono stati i miei percorsi abituali per anni e anni. Sono sentieri su delle colline che si trovano adiacenti al Ticino, in pieno parco. Anch'io ascolto molto il mio respiro, ma anche i rumori esterni della natura, che però a differenza di un chiacchierare con un compagno di corsa, portano ancora di più ad ascoltare l'interno di se stessi anzichè l'esterno. Ovviamente da quando ho iniziato a praticare yoga questo ascolto introspettivo è diventato ancora più profondo, e anche più piacevole.

Nella mezza che ho fatto, quella del VCO, non ci sono particolari salite, ma molti falsipiani. A volte ho notato che se non conosci il percorso se sono molto leggeri è difficile percepirli, e magari guardando l'orologio GPS vedi che a parità di sforzo stai andando più lentamente del dovuto, così magari non capisci se sei su un falsopiano o... se sei scoppiato! Magari tutte e due le cose... :D No, però per quanto mi riguarda se rimango concentrato su me stesso riesco molto di più a percepire anche dei falsipiani quasi impercettibili e/o dei leggeri momenti di crisi. Quando arrivano delle crisi piuttosto forti non hai bisogno di una particolare percezione per sentirle, ma ho notato che anche in momenti in cui vai normalmente l'organismo alterna momenti in cui ti senti più energia a momenti in cui ne senti leggermente meno. Questa percezione mi permette di regolarmi di conseguenza, perciò decidere se è il caso di rallentare leggermente per superare il momento di calo di energia, oppure non bruciare troppe energie su un falsopiano intestardendoomi a voler tenere lo stesso ritmo che terrei in piano. Poi invece se il falsopiano è in discesa, o anche se sono in piano, e sento che mi sono tornate le energie, a quel punto valuto se recuperare il tempo perduto precedentemente accellerando anche un po di più della media che avrei voluto tenere.

Insomma, in totale concentrandomi su me stesso riesco in un certo senso a pormi come un guidatore che ha sotto controllo le varie spie e gli strumenti della sua macchina e regolarsi di conseguenza. Non so se rendo l'idea...

Per quanto riguarda il rapporto con gli altri corridori in gara, a volte (ma non sempre) "uso" anch'io altri per certi tratti (come ho notato che altri usano me) magari per tenere meglio un passo che reputo giusto per quella parte di gara, oppure per innescare piccole competizioni che se fatte nei punti giusti ti possono dare un po di sprint in più per fare meglio. Però un conto è un discorso relativo a tratti di gara, un altro è fare tutta la gara con un altro che magari avendo caratteristiche differenti, mi farebbe seguire più la sua gestione della gara anzichè la mia. Ad esempio sempre nella mezza che ho fatto, il "socio" che ho trovato nella seconda parte di gara evidentemente era più forte di me in salita. Alla salitina non lunga ma... maledetta :) di Mergozzo (15esimo km) lui andava di più. Così l'ho lasciato andare, mi sono reso conto che se cercavo di stargli dietro avrei bruciato troppe energie per i 6 km rimanenti (che come saprete non sono pochi in quella fase!!!).

Penso che per fare una gara con qualcuno sarebbe meglio se questo fosse un socio abituale (anche "socio" l'ho preso in prestito dall'arrampicata!), col quale se ci si tira (magari nei punti dove reciprocamente si è più forti) lo si fa nel modo giusto, senza rischiare di sfiancare l'altro. Poi non so, se faccio la mezza di Busto dovrebbero esserci i pace maker, e forse quelli sanno meglio come regolare un'andatura anche con persone sconosciute.

Mi fermo qua perchè spunta il mio spirito chiacchierone!!! :)
"Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre."
Mahatma Gandhi

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Salve1907
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Re: Correre in solitario o in compagnia

Messaggio da Salve1907 »

Secondo me è una cosa personale:
- ci sono persone che non escono o escono poco se non c'è il gruppo o l'amico
- altre che sembrano sempre infastidite dagli altri

Io mi cerco compagnia in base all'allenamento in programma :
- un lunghissimo lento o defaticante lo faccio chiaccherando
- un'uscita tirata la faccio con piacere da solo

In gara : non ho fiato per parlare

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