Per prima cosa, grazie a
Pescanoce e
Lee Boon per le belle parole. E naturalmente, costante ringraziamento a
Victor, che ha preso a cuore la mia causa!
Come ho scritto sul thread dedicato alla Corsa dei Santi, è andato tutto meglio di quanto pensassi, sotto ogni punto di vista.
Sì, ho visto anche io qualche pecca nell'organizzazione (Consegna delle medaglie grossolana, ristoro finale confusionario, pochi bagni chimici in rapporto agli iscritti), tuttavia essendo stata la mia prima esperienza dai Campionati Studenteschi del 1997, non ritengo opportuno atteggiarmi a esperto di corse. Per me è andata benissimo così. Quando alle spalle avrò migliaia di chilometri e decine di gare, dirò la mia sull'organizzazione!
Sulla gara, che dire? Non riesco a smettere di pensarci da ieri. Quasi non avrei mai voluto tagliare quel traguardo. Vorrei essere ancora lì, a correre, in mezzo ad altre persone che condividono con me la stessa passione.
Cacchio, è bellissimo!
E' stato tutto molto intenso, già dalla partenza. Senza farlo apposta (giuro!) mi sono ritrovato molto avanti in griglia. Mi ero piazzato vicino al colonnato, convinto che davanti a me ci fosse un fiume unico fino alla linea di partenza. Invece era tutto vuoto e a intervalli di due o tre minuti si avanzava di qualche metro. Al momento dello Start ero di fianco al gonfiabile della Melinda.
Intorno a me c'era gente molto più veloce. Trascinato dalla "folla" sono partito a un ritmo notevole (per me) andavo a 4:20! Troppo, in prospettiva dei dieci chilometri che avrei dovuto fare. Io che pensavo di fare la prima metà gara a 5:20 e spingere dopo, per cercare di raggiungere il mio obiettivo: non superare i 50'.
Ho provato a rallentare, ho diminuito, ma niente, non ci riuscivo. Ero sempre sui 4 e qualcosa (20, 30, 40). Incredibile! Temevo che all'altezza del Colosseo avrei avuto problemi. E c'era ancora la salita di via Merulana da fare. Eppure...
All'ingresso in piazza Venezia, nell'istante in cui giri la curva e ti si apre l'Altare della Patria davanti agli occhi, ho visto il fiume di runners che da lì scorreva colorato sino a via dei Fori Imperiali. Mi sono esaltato! Ero anche esterno, e vedevo la gente dietro i nastri che batteva le mani. Incrociavo i loro sguardi. Wow. E poi il Colosseo. L'azzurro del cielo che passa tra gli archi. Pur vivendo a Roma, non mi stanca mai. Ieri, poi, la sua bellezza era amplificata.
In via Labicana c'erano delle auto parcheggiate che hanno creato qualche strettoia, poi la salita di Via Merulana (unico tratto in cui sono andato oltre i 5 al chilometro), il ristoro - non so come ma sono riuscito a bere senza farmi la doccia. A dire il vero non avevo sete, ma la figata di prendere l'acqua mi ha sempre affascinato

- e poi la discesa di via Nazionale, il traforo, via dei due Macelli, fino a Piazza di Spagna.
Ecco, Piazza di Spagna. La folla. Il tracciato si stringeva, anche troppo forse, ma passare in mezzo alla folla mi ha letteralmente esaltato. Non sapevo dove guardare e così ho continuato a guardare dritto fino in Piazza del Popolo!
E ancora non sentivo fatica!
Quella è arrivata dopo il ponte sul Tevere. Eh, lì ho cominciato a sentire i chilometri e soprattutto l'andatura che, per le mie gambe, era da record. Il fiato no, quello era tutto regolare.
Poi è successa una cosa: per tutto il tempo ho corso, come faccio sempre, con le cuffiette nelle orecchie e l'opera omnia di Bruce Springsteen messa in loop. Ecco, nel momento di maggior stanchezza è arrivata puntuale a darmi la spinta la versione studio di "Rosalita". La canzone che più mi carica quando corro(*). A quel punto l'andatura è aumentata. Ho iniziato anche a superare altri alteti. Sì, certo, ce n'erano anche molti che nell'ultimo chilometro mi hanno letteralmente sorvolato, ma ci sta.
Il rettilineo finale è stato bellissimo. Non lo descrivo perchè non ho parole per descriverlo. All'imbocco degli ultimi 100/200 metri, il mio orologio segnava 47'. "Non è possibile - pensavo - deve essersi fermato il timer mentre correvo. Forse si è bloccato qualcosa nel traforo. Forse l'ho fatto partire tardi..." e tutte quelle cose lì.
E invece no.
Il timer ufficiale sul traguardo segnava ancora quel 47!!!
Taglio il traguardo. Guardo l'orologio. 47' 33" (poi TDS mi confermerà un Real Time di 47' 32", che ho segnato in firma come PB - il mio primo PB

).
Incredibile. Ben 2 minuti e mezzo sotto l'obiettivo. Non ci potevo credere! Ero e sono tutt'ora felicissimo. Fino a ieri, non ero mai sceso sotto i 50', tranne una volta, che avevo fatto a fatica 49' 14''.
Ho preso la medaglia, ho mangiato la mela di gusto e bevuto a canna l'energade del ristoro. Mi sono messo a guardare gli altri runners che arrivavano stanchi ma decisi, anche dopo un'ora, un'ora e venti, un'ora e mezza. Ho vagato come un ebete tra Piazza San Pietro e Castel Sant'Angelo per mezz'ora buona, e poi sono andato a casa. A forza, perché volevo rimanere lì. Volevo rifare la gara, parlare con la gente. Mangiare altre mele. Scambiare due parole con Giorgio Calcaterra, ma era già abbastanza assediato e non volevo rompergli le balle.
Cerco su Tds le mie posizioni: 1009° nella classifica generale, 936 tra gli uomini e 135 nella categoria SM35 - sono decisamente soddisfatto!
Non vedo l'ora di fare la prossima gara!
Domani, però, si riprende con gli allenamenti. Dieci chilometri in scioltezza e, domenica mattina, provo di nuovo un bel ventello!
(*)No, "Rosalita" non è la mia preferita, anche se poco ci manca. La mia preferita è, era e sarà sempre "Born to Run"