Con la trasformazione che hai citato nella quinta puntata mi hai dato un po' una pugnalata, ma va beh il resto come al solito godibile

Moderatori: filattiera, grantuking, Hystrix, HappyFra
Personalmente credo che la “trasformazione” della forza, ossia effettuare allenamenti di corsa veloci subito dopo aver allenato la forza con sovraccarichi e/o sprint in salita sia una tendenza presente pressoché solo nella scuola italica dell’allenamento del mezzofondo e del fondo frutto probabilmente di una cattiva traduzione e interpretazione della trasformazione prevista nella periodizzazione dell’allenamento sportivo di Bompa e Buzzichelli. Trasformazione che invece secondo i due autori avviene in un lasso di tempo molto più ampio (mesi) attraverso una corretta periodizzazione degli stimoli e non certamente infra sedute.
Tra diversi allenatori è nota la storia di Pierfrancesco Pavone che quando andò ad allenarsi con gli sprinter americani chiese se non si doveva trasformare dopo l’allenamento della forza con i pesi. La risposta del famoso coach Charlie Francis fu abbastanza caustica: “Francesco what are you fucking trasforming? Heavy weight lifting damages muscle fibers. That’s why we do it. Muscle fiber need to be repaired before max recruitment. Let’s give them 36 hours!”
Senza voler essere perentori o entrare nelle polemiche su Charlie Francis e l’utilizzo del doping, non si vuole certamente escludere qualsiasi approccio differente o ibrido, dove l’allenamento della forza avviene con circuiti all’interno della seduta stessa di corsa, ma si ritiene che “trasformare” per un atleta amatore master porti benefici pressoché nulli a fronte di rischi di infortunio considerevoli. Pertanto la forza (nelle gambe) è allenata nell’intero macrociclo sempre dopo la seduta intensa di corsa (a volte anche subito dopo con gli sprint in salita da stanco) e sempre il più lontano possibile dalla successiva seduta di qualità.