il modo di corre proposto nel video e' proprio l'esempio classico di come venga espresso un gesto tecnico scadente....
Sia che siate sprinter o maratoneti, una spinta completa senza restare seduti a sedere basso è ciò che si deve ricercare dal momento in cui il piede prende contatto col suolo.
quando il piede atterra, il nostro pensiero deve essere quello di ricercare una spinta immediate e completa verso il terreno evitando che il tronco abbassi il ns. baricentro verso il basso. Più i nostri piedi saranno lenti, fiacchi e spenti, più sarà probabile che si corra a ginocchia piegate (quindi “seduti”) nel momento della distensione della gamba, perdendo quindi in avanzamento del corpo
sempre al momento dell’impatto, bisogna cercare che il ginocchio si pieghi il meno possibile, giusto il minimo indispensabile per assorbire parte dell’impatto, restituendo poi la spinta in modo elastico e dinamico. Se lasciate che l’articolazione ceda, correrete “seduti” e poco dinamici, perdendo in avanzamento.
Se gli atleti professionisti impiegano parte del loro tempo tra esercizi di tecnica vari, corsa balzata, skipp alto elastico, molleggi sui piedi ecc... ecc.... per aumentare le spinte... mi chiedo perche' bisogna continuare a mortificare il modo di correre proponendo la corsa seduta sui talloni.
Qualche centimetro guadagnato ogni passo forse non vi sembrerà molto, ma in una 10km ciò può significare circa 300m di guadagno, in una maratona anche oltre 1 km. Correndo a 5’ al km, guadagneremo 1 minuto sui diecimila, oltre 5 sui 42 km, tutti conquistati senza sforzi ulteriori dell’organismo, solo grazie ad una tecnica corretta.