Beh, il salto per me non è banale... Qui parliamo di vent'anni di sedia incollata al fondoschiena, automobile utilizzata anche per buttare la pattumiera in fondo alla strada e cene con tripla porzione di pasta e birretta... E poi la folgorazione! I tre minuti di corsa che diventavano dieci e poi venti e poi trenta... il test del moribondo superato... la scoperta che anche se mangiavo meno non morivo ed anzi...
Ed ora, battendo la media di cinque minuti al chilometro, mi sono montato la testa

E così mi son detto: basta, voglio sfondate il muro dei 4.30 fissi, una volta alla settimana provo a fare ste benedette miracolose ripetute


Procedimento adottato:
- Selezione del tipo di ripetuta: 500 metri perchè di più magari svengo
- Scelta del luogo e dell'orario dell'esecuzione: martedi, tornato dal lavoro (ore 18.30, e che importa se fa caldo), rettilineo ciclabile appena fuori città
- Acquisto di cappellino alla Forrest Gump, borraccia incinturinata con polverina Isostad, polsiera tergisudore in spugna
Arriva il martedi e faccio i due chilometrini per arrivare al rettilineo selezionato con un allegro 5.15/km, 150 pulsazioni scarsi e mezza borraccia già bevuta.
Appena pigiata la prima mattonella del rettilineo, come se proprio in quel momento fosse partito il via di una cento metri, schiaccio il via sul cardiofrequenzimentro e parto come un treno.
Centro metri dopo, mentre le pulsazioni sono già a 170 e gli occhi spuntano fuori dalle orbite, mi parte la borraccia dal cinturino e centro in pieno i raggi di un ciclista, che molto signorilmente anzichè spaccarmi la testa si limita a gridarmi "Forrest, hai perso l'acqua!".
Impassibile riprendo la borraccia e riparto, taglio i cinquecento, e rallento fino ad inginocchiarmi senza fiato alla fine della strada.
Implacabile appena le pulsazioni tornano a tre cifre l'istinto suicida mi fa ripartire, ed incrociando tre pulzelle impantaloncinicortate mi becco pure un "urca, come fila questo"!.
Alla fine della strada però è finito l'Isostad, e la vista si annebbia.
Due domande mi affollano la mente:
1 - cosa direbbe Albanesi se le 4x500 le riduco a 2x500+1x50?
2 - come faccio a percorrere indietro i due chilometri per tornare a casa?
Mi faccio coraggio, e conscio di aver sbagliato qualche dettaglio mi avvio verso casa, al ritmo di 7/8 minuti al chilometro.
Alla prima curva vengo superato dalle pulzelle impantaloncinicortate, a cui sfugge qualche ironico fastidioso commento con risatina.
Non so come, riesco ad arrivare ad una fontanella; riempio la borraccia perchè se mi inchino a bere svengo, e mi pompo l'acqua direttamente in gola; lo schiacciamento pulsato della bottiglietta provoca uno strano effetto risucchio, e l'acqua in bocca viene ripompata fuori provocando una doccia inattesa, e qualche serio dubbio sulle capacità fisiche fin qui accumulate...
Pazienza, da questo momento non posso fare altro che migliorare

Un caro saluto a tutti